Oggi nella sede di ANCI FVG è stato presentato il primo “Manifesto per l’Integrazione e l’Interoperabilità dei Sistemi Informativi degli Enti Locali”.
Un sistema informativo integrato riesce a mettere in relazione e a “far parlare” tra loro i dati e i sistemi informatici dei diversi uffici comunali che solitamente procedono per compartimenti stagni e rendono impossibile la condivisione delle informazioni e il loro aggiornamento, allungando enormemente i tempi di risposta e mettendo a rischio l’efficienza dei servizi a cittadini ed imprese.
Tale integrazione è l’obiettivo raggiunto dal “Manifesto per l’Integrazione e l’Interoperabilità dei Sistemi Informativi degli Enti Locali”, il primo documento che nell’ambito dell’informatizzazione della Pubblica Amministrazione Regionale propone soluzioni concrete per rendere realtà il dialogo tra diversi sistemi informatici e banche dati.
Nato dal lavoro del tavolo tecnico di Anci FVG sull’e-Government, il Manifesto è una piccola rivoluzione: esso individua alcuni standard di comportamento virtuoso e linee guida per costruire sistemi informativi che “si parlino” e ribalta l’ottica fin qui seguita da comuni e regioni che hanno finora atteso le linee di indirizzo dal governo nazionale.
Il tavolo di Anci ha unito le competenze e le esperienze sul campo di alcuni tecnici informatici comunali con la visione tecnico scientifica del professor Carlo Tasso, coordinatore del tavolo e docente di Intelligenza Artificiale alla Facoltà di Informatica dell’Università di Udine.
“Il raccordo di queste esperienze – commenta il presidente di Anci Mario Pezzetta – ha prodotto un documento unico e innovativo, non ci sono notizie di esperienze analoghe a livello nazionale: l’idea di procedere “dal basso” (bottom – up) e cioè di partire dai comuni è secondo Anci un’idea vincente perché è lì che si fa esperienza quotidiana della difficoltà nel dare risposte rapide ed efficaci a cittadini e imprese”.
“La filosofia del tavolo – ha spiegato il professor Carlo Tasso - ha proposto soluzioni possibili e a basso costo attraverso l’acquisizione a sistema di esperienze già praticate in alcuni comuni e la dotazione di piattaforme software interoperabili in buona parte già presenti negli uffici dismettendo invece quelle parti di programmi che non dialogano tra loro.”
I VANTAGGI dell’applicazione del manifesto saranno immediati e incrementali nel lungo periodo: nella prima fase la macchina amministrativa comunale diventerà più efficiente e snella perché limiterà le perdite di tempo e di risorse ora necessarie per integrare processi e trasferire dati, che attualmente sono frazionati nei vari uffici.
Un esempio pratico: se i procedimenti ed i dati dell’anagrafe sono integrati e interoperabili con quelli dell’ufficio dei servizi sociali e con quello della contabilità e del bilancio – e auspicabilmente anche con banche dati regionali e nazionali – i servizi ai cittadini sono erogati in maniera tempestiva e più trasparente. In una seconda fase l’applicazione virtuosa di queste soluzioni consentirà di spostare sempre di più i servizi comunali su piattaforme online o nel cloud.
Il Manifesto è già stato presentato al Sieg regionale (Sistema Informativo Integrato Regionale) che l’ha inserito nel programma triennale dell’informatica. “In più – ha spiegato Pezzetta – chiederemo alla regione dei piccoli contributi per avviare la sperimentazione nei comuni che hanno partecipato al tavolo e successivamente estendere queste buone pratiche sia all’interno dei singoli comuni, sia soprattutto nei servizi di rete intercomunali la cui gestione diventerà fondamentale”.
“Siamo contenti di poter lavorare a fianco dei comuni che sperimenteranno le soluzioni del manifesto in modo poi da condividere i frutti di questo sistema virtuoso con l’intero territorio” – ha commentato Alessandra Benvenuti, responsabile dell’ufficio sviluppo del patrimonio informativo di Insiel.
“L’avvio delle Uti è una grande opportunità anche per quanto riguarda l’innovazione nella gestione dei servizi – commenta l’on. Paolo Coppola, presidente del Tavolo nazionale sull’agenda digitale. La proposta di Anci, sviluppata partendo dalle competenze dei comuni e con il contributo dell’università di Udine, è un perfetto esempio di collaborazione istituzionale e di innovazione dal basso. Sono sicuro che Insiel e la Regione FVG sapranno cogliere al volo l’occasione e valorizzare l’ottimo lavoro fatto. L’interoperabilità dei sistemi serve a ridurre gli errori, velocizzare i tempi di risposta e liberare risorse di personale che può essere impiegato per migliorare la qualità dei servizi. Il cambiamento non è mai facile, ma se lo si cavalca i benefici per i cittadini saranno rilevanti.”